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  Agosto 2005

 

Casella di testo: IN DIALOGO …
   sulle orme di Francesco
Casella di testo: Foglio di collegamento dei delegati per l’ecu-menismo e il dialogo dei Frati Minori d’Italia

 


Onda 1: Un tempo forte per l’unità                        

 

 

 

Mt 18,20 offre il tema alla settimana di preghiera per l’unità dei cristiani del 2006: “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro”. In realtà, la comune riflessione sul capitolo 18 del Vangelo di Matteo riveste un particolare rilievo anche per la situazione attuale del mondo ecumenico. L’interesse di questo passo evangelico per l’ecumenismo si fonda su una duplice motivazione: prima di tutto per i suoi contenuti, come il ruolo dei piccoli, la correzione fraterna e il perdono nella comunità, e poi per il criterio prettamente ecumenico che traspare dalla scelta di questo passo del Vangelo, e cioè, costruire l’unità attorno alla persona e alla parola di Cristo risorto presente nella chiesa. Di fatto, è questa la preoccupazione Matteo: presentarci l’immagine di una comunità cristiana caratterizzata dalla presenza del Risorto al suo centro.

            Offriamo un sussidio francescano che può aiutare a inserirsi nella preghiera di tutti i cristiani.

 

 

CELEBRAZIONE ECUMENICA DELLA PAROLA DI DIO

18-25 gennaio 2006

 

UNA RIFLESSIONE FRANCESCANA

 

“Dove due o tre sono riuniti nel mio nome

io sono in mezzo a loro”

Mt 18,18-20

 

 

1. giorno:        Uniti dalla presenza di Cristo

“Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo”  (Ef  4,5-6)

Ez 37,15-28                La mia dimora sarà con loro

Sal 67 (66)                  Ti lodino i popoli, o Dio

Ef 4,1-6                       Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo 

Gv 14,23-27                Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui

 

Fonti Francescane:  chi è semplice, fedele e puro diventa dimora di Dio (Lfed 46-60, FF 199-201)

 

[199]    Non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo la carne, ma piuttosto dobbiamo essere semplici, umili e puri. Teniamo i nostri corpi in umiliazione e dispregio, perché noi, per colpa nostra, siamo miseri, fetidi e vermi, come dice il Signore per bocca del profeta: " Io sono un verme e non un uomo, l'obbrobrio degli uomini e scherno del popolo".

            Mai dobbiamo desiderare di essere sopra gli altri, ma anzi dobbiamo essere servi e soggetti ad ogni umana creatura per amore di Dio.

 [200]   E tutti quelli e quelle che si diporteranno in questo modo, fino a quando faranno tali cose e persevereranno in esse sino alla fine, riposerà su di essi lo Spirito del Signore, ed egli ne farà sua abitazione e dimora. E saranno figli del Padre celeste, di cui fanno le opere, e sono sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo.

            Siamo sposi, quando l'anima fedele si congiunge a Gesù Cristo per l'azione dello Spirito Santo. E siamo fratelli, quando facciamo la volontà del Padre suo, che è in cielo. Siamo madri , quando lo portiamo nel nostro cuore e nel nostro corpo attraverso l'amore e la pura e sincera coscienza, e lo generiamo attraverso il santo operare, che deve risplendere in esempio per gli altri.

[201]    Oh, come è glorioso e santo e grande avere in cielo un Padre!

            Oh, come è santo, consolante, bello e ammirabile avere un tale Sposo!

            Oh, come è santo, come è delizioso, piacevole, umile, pacifico, dolce e amabile e sopra ogni cosa desiderabile avere un tale fratello e figlio, il quale offrì la sua vita per le sue pecore e pregò il Padre per noi, dicendo: " Padre santo, custodisci nel tuo nome quelli che mi hai dato. Padre, tutti coloro che mi hai dato nel mondo erano tuoi e tu li hai dati a me. E  le parole che desti a me, le ho date a loro; ed essi le hanno accolte e veramente hanno riconosciuto che io sono uscito da te ed hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro e non per il mondo. Benedicili e santificali. E per loro io santifico me stesso affinché siano santificati nell'unità come lo siamo noi. E voglio, o Padre, che dove io sono  ci siano anch'essi con me, affinché vedano la mia gloria nel tuo regno".

 

 

2. giorno:        Costruire la comunità con Gesù in  mezzo a noi – Un ecumenismo al quotidiano

« Anche voi vi dovete lavare i piedi l’un l’altro » (Gv 13,14)

Dt 30,15-20                Allora tu vivrai e diventerai numeroso 

Sal 133 (132)              Com’è bello trovarsi tra fratelli

1 Cor 12,12-31           Dio ha disposto nel corpo ciascun membro secondo la sua volontà; voi siete sue membra, ciascuno per la sua parte

Gv 13,1-15                  Anche voi vi dovete lavare i piedi l’un l’altro

 

 Fonti Francescane:  i frati siano umili, modesti, pacifici, amorevoli, assidui nel servizio reciproco (Rnb 11; FF 36-37)

 

[36]      E tutti i frati si guardino dal calunniare alcuno, e evitino le dispute di parole, anzi cerchino di con­servare il silenzio, se Dio darà loro questa grazia. E non litighino tra loro, né con gli altri, ma procurino di rispondere con umiltà, dicendo: Sono servo inutile.

 

[37]      E non si adirino, perché chiunque si adira col suo fratello, sarà condannato al giudizio; chi avrà detto al suo fratello «raca», sarà condannato nel Sinedrio; chi gli avrà detto «pazzo», sarà condannato al fuoco della Geen­na. E si amino scambievolmente, come dice il Si­gnore: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate scambievolmente come io ho amato voi». E mostri­no con le opere l'amore che hanno fra di loro, come dice l'apostolo: «Non amiamo a parola né con la lingua, ma con le opere e in verità». E non oltraggino nessu­no; non mormorino, non calunnino gli altri, poiché è scritto: «i sussurroni e i detrattori sono in odio a Dio».      E siano modesti, mostrando ogni mansuetudine verso tutti gli uomini. Non giudichino, non condanni­no; e come dice il Signore, non guardino ai più pic­coli peccati degli altri, ma pensino piuttosto ai loro nell'amarezza della loro anima.

E si sforzino di entrare per la porta stretta, poiché dice il Signore: «Angusta è la porta e stretta la via che conduce alla vita; e sono pochi quelli che la trova­no».

 

 

3. giorno:        Pregare insieme nel nome di Gesù

                                    “Il Signore brama di farvi grazia…”  (Is 30,18a)

Is 30,18-26                 Egli certamente sarà benevolo con voi 

Sal 136 (135)              Il suo amore dura per sempre

At 1,12-14                  Insieme nella preghiera

Mt 18,18-20                Preghiera nel nome di Gesù

 

Fonti Francescane:   costruire in noi una dimora permanente  per Dio e pregare senza stancarsi mai (Rnb 22,27-42, FF 61)

 

[61]      E sempre costruiamo in noi una casa e una dimora permanente a Lui, che è il Signore Dio onni­potente, Padre e Figlio e Spirito Santo, e che dice: «Vigi­late dunque e pregate in ogni tempo, affinché possiate sfug­gire tutti i mali che accadranno e stare davanti al Figlio dell'uomo. E quando vi mettete a pregare, dite: Pa­dre nostro che sei nei cieli. E adoriamolo con cuore puro, poiché bisogna sempre pregare senza stancarsi mai; infatti il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e bisogna che quelli che lo adorano, lo adorino in spirito e verità». E a lui ricorriamo come al pastore e al vescovo delle anime nostre, il quale dice: «lo sono il buon Pastore, che pascolo le mie pecore e do la mia vita per le mie pecore». «Voi siete tutti fratelli. Non vogliate chiamare nessuno padre vostro sulla terra, perché uno solo è il vostro Padre, quello che è nei cieli. Né fatevi chiamare maestri, perché uno solo è il vostro maestro, che è nei cieli, [Cristo]». «Se rimarrete in me e rimarranno in voi le mie parole, doman­derete quel che vorrete e vi sarà fatto. Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, ci sono io in mezzo a loro. Ecco, io sono con voi fino alla fine dei seco­li. Le parole che vi ho detto sono spirito e vita. lo sono la via, la verità e la vita».

 

 

4. giorno         Dal passato all’avvenire: perdono e guarigione delle memorie

                                    « Io non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette »  (Mt 18,22)

Gion 3             Pentimento di Ninive, la grande città

Sal 51 (50)                  Un appello alla misericordia

Col 3,12-17                Soprattutto rivestitevi della carità

Gv 8,1-11                    Neppure io ti condanno

 

Fonti Francescane:   prima di accostarsi a Dio con la preghiera bisogna riconciliarsi e affidarsi alla preghiera dell’offeso (RCh 9,7-11, FF 2803)

 

[2803] Se accadesse, il che non sia, che fra una sorella e l'altra sorgesse talvolta, a motivo di parole o di segni, occasione di turbamento e di scandalo, quella che fu causa di turbamento, subito, prima di offrire davanti a Dio l'offerta della sua orazione (cfr Mt 5,23), non soltanto si getti umilmente ai piedi dell'altra domandando perdono, ma anche con semplicità la preghi di intercedere per lei presso il Signore perché la perdoni. L'altra poi, memore di quella parola del Signore: «Se non perdonerete di cuore, nemmeno il Padre vostro celeste perdonerà a voi (Mt 6,15; 18,35), perdoni generosamente alla sua sorella ogni offesa fattale».

 

 

5. giorno:        La presenza di Dio in mezzo a noi : un appello alla pace

                                    “Il Signore è con noi”  (Sal 46)

1 Re 19,1-13a             Nel sussurro di un soffio leggero

Sal 46 (45)                  Il Signore è con noi

At 10, 9-48                 Dio non fa distinzione di persone

Lc 10,25-37                E chi è il mio prossimo?

 

Fonti Francescane:   dopo l’incontro con il Crocifisso Francesco riconosce Gesù nel lebbroso (Test 1-4, FF 110; 2Cel 9, FF 592)

 

[110]    Il Signore dette a me, frate Francesco, d'inco­minciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi mi­sericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d'animo e di corpo. E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo.

[111]    E il Signore mi dette tale fede nelle chiese  che io così semplicemente pregavo e dicevo: Ti ado­riamo, Signore Gesù Cristo, anche in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo. (Testamento)

 

[592 ]  Fra tutti gli orrori della miseria umana, Francesco sentiva ripugnanza istintiva per i lebbrosi. Ma, ecco, un giorno ne incontrò proprio uno, mentre era a cavallo nei pressi di Assisi. Ne provò grande fastidio e ribrezzo; ma per non venire meno alla fedeltà promessa, come trasgredendo un ordine ricevuto, balzò da cavallo e corse a baciarlo. E il lebbroso, che gli aveva steso la mano, come per ricevere qualcosa, ne ebbe contemporaneamente denaro e un bacio. Subito risalì a cavallo, guardò qua e là - la campagna era aperta e libera tutt'attorno da ostacoli - , ma non vide più il lebbroso. Pieno di gioia e di ammirazione, poco tempo dopo volle ripetere quel gesto: andò al lebbrosario e, dopo aver dato a ciascun malato del denaro, ne baciò la mano e la bocca.

            Così preferiva le cose amare alle dolci, e si preparava  virilmente a mantenere gli altri propositi.

                                                                                                                      (2 Celano)

 

6. giorno:        Missione nel nome di Gesù

                        “Così è volontà del Padre vostro nei cieli che nessuno di questi piccoli vada perduto”  (Mt 18:14)

Dn 3,19-30                  Testimoniare la fede

Sal 146 (145)              A lode di Dio Salvatore

At 8,26-40                  Filippo rende testimonianza all’eunuco etiope

Lc 10,1-12                  Gesù invia i suoi discepoli

 

Fonti Francescane:   il ministro è un testimone della misericordia di Dio (Lmin 6-11, FF 235)

 

[235]    E questo sia per te più che stare appartato in un eremo. E in questo voglio conoscere se tu ami il Signore ed ami me suo servo e tuo, se ti diporterai in questa ma­niera, e cioè: che non ci sia alcun frate al mondo, che abbia peccato, quanto è possibile peccare, che, dopo aver visto i tuoi occhi, non se ne torni via senza il tuo perdono, se egli lo chiede;  e se non chiedesse per­dono, chiedi tu a lui se vuole essere perdonato.  E se, in seguito, mille volte peccasse davanti ai tuoi occhi, amalo più di me per questo: che tu possa attrarlo al Si­gnore; ed abbi sempre misericordia per tali fratelli.

 

 

7. giorno:        Riconoscere la presenza di Dio nell’altro: accogliere l’altro nel nome di Gesù

                                    “Chiunque accoglie uno di questi piccoli nel mio nome accoglie me” (Mt 18, 5)

Es 3,1-17                    Il roveto ardente

Sal 34                          Il Signore custodisce coloro che hanno il cuore affranto

At 9,1-6                      Io sono Gesù che tu perseguiti

Mt 25,31-46                Gesù è presente  nel nostro prossimo

 

Fonti Francescane:   accogliere gli altri come si vorrebbe essere accolti (Lfed 41-44, FF 197-198)

 

[197]    Colui al quale è affidata l'obbedienza e che è ritenuto maggiore sia come il minore e servo degli altri fratelli, e usi e abbia nei confronti di ciascuno dei suoi fratelli quella misericordia che vorrebbe fosse usata verso di sé qualora si trovasse in un caso simile.

[198]    E per il peccato commesso dal fratello non si adiri contro di lui, ma lo ammonisca e lo conforti con ogni pazienza e umiltà.

 

8. giorno:        Uniti nella speranza

                         “In quel giorno voi conoscerete che io sono nel Padre, e voi in me, e io in voi” (Gv 14,20)

Es 40,34-38                In tutti i loro viaggi la nube del Signore era sopra il tabernacolo

Sal 42 (41)                  Spera in Dio, perché ancora lo loderò

Ap 21,1-6                   Dio stesso sarà con loro

Gv 14,15-31                Non vi lascerò orfani

 

Fonti Francescane:   l’anima fedele è dimora di Dio a motivo della carità (3LAg 21-26, FF 2892-2893)

 

[2892] È ormai chiaro che l'anima dell'uomo fedele, che è la più degna tra tutte le creature, è resa dalla  grazia di Dio più grande del cielo. Mentre, infatti, i cieli con tutte le altre cose create non possono contenere il Creatore (cfr 1Re 8,27; 2Cr 2,5), l'anima fedele invece, ed essa sola, è sua dimora e soggiorno (cfr Gv 14,23), e ciò soltanto a motivo della carità, di cui gli empi sono privi. É la stessa Verità che lo afferma: Colui  che mi ama, sarà amato dal Padre mio, e io pure l'amerò; e noi verremo a lui e porremo in lui la nostra dimora (Gv 14,21.23).  

[2893] A quel modo, dunque, che la gloriosa Vergine delle vergini portò Cristo materialmente nel suo grembo, tu pure, seguendo le sue vestigia (cfr 1Pt 2,21), specialmente dell'umiltà e povertà di lui, puoi sempre, senza alcun dubbio, portarlo spiritualmente nel tuo corpo casto e verginale. E conterrai in te Colui dal quale tu e tutte le creature sono contenute (cfr Sap 1,7; Col 1,17), e possederai ciò che è bene più duraturo e definitivo anche a paragone di tutti gli altri possessi transeunti di questo mondo.

                   

INVOCAZIONI

 

CELEBRAZIONE DELLE LODI

 

Mercoledì 18: Uniti dalla presenza di Cristo

 

-         Per i pastori della Chiesa, i religiosi e le religiose: tendendo con tutta la loro vita a Dio imparino a non essere sapienti e prudenti secondo la carne  ma piuttosto semplici e umili per guidare, incoraggiare e sostenere, sulla medesima via, tutti gli uomini, preghiamo

 

Giovedì 19: Costruire la comunità con Gesù in mezzo a noi - Un ecumenismo al quotidiano

 

-         Per tutti noi: animati dalla Parola del Signore ci impegniamo a non dire male di nessuno, né a mormorare, ma a sapere apprezzare il bene che Dio dice e fa negli altri e ci sentiamo responsabili del dono che Dio ha seminato nei nostri cuori, preghiamo

 

Venerdì 20: Pregare insieme nel nome di Gesù

 

-         Per quanti nel mondo cercano Dio con cuore sincero, perché si aprano con semplicità all’incontro con lui nella lode continua senza mai stancarsi e trasmettano ai fratelli la ricchezza del suo amore, preghiamo

 

Sabato 21: Dal passato all’avvenire: perdono e guarigione delle memorie

 

-         Per le persone consacrate alla vita contemplativa: sappiano mostrare la gioia del perdono ricevuto e sperimentato e la libertà della loro offerta e rinuncia, preghiamo

 

Domenica 22: La presenza di Dio in mezzo a noi: un appello alla pace

 

-         Per gli uomini e le donne ancora oggi coperti dalla lebbra causata dagli orrori della miseria umana, perché possano incontrare nella loro vita altri fratelli che, come Francesco d’Assisi, mostrino a loro aiuto, comprensione e sostegno, preghiamo

 

Lunedì 23: Missione nel nome di Gesù

 

-         Per il popolo di Dio: lo Spirito che  lo regge e guida susciti sempre pastori santi, costruttori di Chiese vive, educatori e padri saggi  capaci di fare scaturire dal cuore le acque della misericordia divina, preghiamo

 

Martedì  24: Riconoscere la presenza di Dio nell’altro: accogliere l’altro nel nome di Gesù

 

-         Per i giovani: sappiano riconoscere  che a nulla serve sognare una famiglia, una comunità ideale senza difetti e contraddizioni, ma che la vera obbedienza consiste nell’accettare il reale inevitabile con le sofferenze causate dai fratelli, preghiamo

 

Mercoledì 25: Uniti nella speranza

 

-         Per noi qui presenti: perché comprendiamo l’inestimabile dono del Signore che dona se stesso nell’Eucaristia per fare della nostra vita la sua dimora vera, per ridonarla ai fratelli nell’amore e nella speranza, preghiamo

 

CELEBRAZIONE  DEL  VESPRO

 

Mercoledì 18 : Uniti dalla presenza di Cristo

 

-         Padre santo, che hai inviato Gesù, nostro dolce e amabile fratello per portare la tua parola di salvezza, fa che il mondo intero sia santificato nell’unità e nella pace e che in ogni angolo della terra brilli la luce del tuo regno, preghiamo

 

Giovedì 19: Costruire la comunità con Gesù in mezzo a noi - Un ecumenismo al quotidiano

 

-         Padre santo, aiutaci a riscoprire ogni giorno il valore dell’amore condiviso, quale segno dell’amore costante e premuroso di Gesù  tuo figlio per l’umanità  che ci ha  detto: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate come io ho amato voi”, preghiamo

 

Venerdì 20 : Pregare insieme nel nome di Gesù

 

-         Padre santo, che sei custode e difensore nostro: difendi le Chiese da ogni divisione ed errore, conservaci nella pace e ricrea l’unità nella verità che abbiamo perduto a causa dei nostri peccati,  preghiamo

 

Sabato 21 : Dal passato all’avvenire: perdono e guarigione delle memorie

 

-         Padre santo, che sei umiltà e perdono,  insegnaci ad amare con cuore indiviso Cristo crocifisso

nel volto dei fratelli che abbiamo scandalizzato con le nostre divisioni e guarisci con la rugiada

della tua misericordia, tutte le memorie antiche dei nostri errori, preghiamo

 

Domenica 22 : La presenza di Dio in mezzo a noi: un appello alla pace

 

-         Padre santo, che hai promesso il centuplo a coloro che, abbandonate le cose del mondo, seguono Cristo, aiutali a cercare sempre con fedeltà il tuo regno, prima di ogni altra cosa, preghiamo

 

Lunedì 23 : Missione nel nome di Gesù

 

-         Padre santo, che hai mandato Gesù, tuo Figlio diletto, nel mondo per curare, perdonare , accogliere le pecore più deboli della tua casa,  suscita anche oggi i tuoi santi, illuminati e trafitti dalla tua misericordia, a infondere speranza ai più fragili e smarriti, preghiamo

 

Martedì 24 : Riconoscere la presenza di Dio nell’altro: accogliere l’altro nel nome di Gesù

 

-         Padre santo, che hai effuso lo Spirito Santo per santificare e purificare la tua Chiesa, illumina e fortifica i pastori perché  la guidino efficacemente come servi e minori con la parola, l’esempio e la carità, preghiamo

 

Mercoledì 25 : Uniti nella speranza

 

-         Padre santo, che hai voluto che la gloriosa Vergine delle vergini, Maria, portasse materialmente nel suo grembo Gesù,  tuo Figlio, aiutaci ad accogliere il tuo Verbo fatto uomo, nell’interiore ascolto delle Scritture sacre , nella partecipazione sempre più viva al cammino dell’unità, della pace nella vita di ogni giorno, preghiamo

 

 

 


CELEBRAZIONE ECUMENICA DELLA PAROLA DI DIO

18-25 gennaio 2006

 

CON RIFLESSIONE ECUMENICA E FRANCESCANA

 

“Se due o tre si riuniscono nel mio nome, io sono in mezzo a loro”

(Matteo 18,18-20)

 

Due sono i temi principali, sottesi alla celebrazione ecumenica:

 

Tema A:

“Se due o tre si riuniscono nel mio nome”. Motivo ispiratore di questo tema è la volontà di incoraggiare e rafforzare la comunione del popolo di Dio, sia esso radunato in piccoli gruppi, o in grandi assemblee, sia nella vita di tutti i giorni che nelle celebrazioni liturgiche ufficiali. La fedeltà alla chiamata di Dio non è prerogativa solo delle grandi assemblee, ma si manifesta anche quando solo “due o tre”, nel nome di Gesù, si riuniscono nell’amore, nella preghiera, nello studio della Bibbia. Infatti è l’amore vicendevole fra le persone che realizza il Regno di Dio in terra.

 

Tema B:

“Allora Pietro si avvicinò a Gesù e gli domandò: -Signore, quante volte dovrò perdonare a un mio fratello che mi fa del male? Fino a sette volte? - Rispose Gesù: -No, non dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette!-” . Spesso parliamo di perdono, ma raramente cerchiamo davvero di perdonarci l’un l’altro. C’è un forte, ricorrente invito al pentimento che attraversa l’atmosfera di questa celebrazione. Ciò affiora in special modo alla fine, nella invocazione penitenziale, e nella preghiera del Padre nostro: “rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”.

 

C=CELEBRANTE

T=TUTTI

L= LETTORE

 

I. APERTURA DELLA CELEBRAZIONE

 

Benvenuto e preghiera di apertura

 

C:                    La grazia e la pace siano con voi

T:                    La grazia e la pace siano con te

C e T:  Nel nome di Dio nostro Padre e del Signore Gesù Cristo.

 

Introduzione

 

            Il Signore invita i cristiani a radunarsi e mostra loro che l’amore e il perdono sono congiunti. L’esperienza di Cristo sulla croce  spinge i cristiani a tendere la mano e perdonare. Nei borghi, nei paesini e nelle città il popolo di Dio è chiamato a trovare un modo per procedere verso la riconciliazione, confessando e riconoscendo il male e la sofferenza inflitti al proprio prossimo. Con questa consapevolezza essi potranno cercare il perdono e la piena guarigione della memoria, nella nuova strada tracciata da Cristo.

 

Canto d’ingresso / Inno / Lode

 

Litanie a Cristo

 

C:         O Gesù, Signore Risorto

T:        Siamo qui riuniti nel tuo nome.

C:         O Gesù, Buon Pastore

T:        Siamo qui riuniti nel tuo nome.

C:         O Gesù, Parola di vita

T:        Siamo qui riuniti nel tuo nome.

C:         O Gesù, Amico dei poveri

T:        Siamo qui riuniti nel tuo nome.

C:         O Gesù, Sorgente di perdono

T:        Siamo qui riuniti nel tuo nome.

C:         O Gesù, Principe della pace

T:        Siamo qui riuniti nel tuo nome.

T:        O Signore Gesù Cristo,

            ci raduni nella fede e nell’amore,

            soffia ancora su di noi la nuova vita del tuo Santo Spirito

            affinché possiamo ascoltare la tua santa parola,

            pregare nel tuo nome,

            cercare ardentemente l’unità fra noi cristiani,

            e vivere in pienezza la fede che professiamo.

            A te la gloria e l’onore

            con il Padre e lo Spirito Santo, nei secoli dei secoli. Amen,

 

Canto / Inno / Lode

 

II. PROCLAMAZIONE DELLA PAROLA DI DIO

 

Dalla Lettera agli Efesini: 4,1-7

Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti. A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.

 

Omelia / Meditazione

 

CHE TUTTI SIANO UNO

 

In quanto cristiani, abbiamo il dovere di non dimenticare mai la preghiera del Signore nostro Gesù Cristo fatta al Padre celeste: “… perché tutti siano una cosa sola. Come tu, Padre, sei in me e io in te” (Gv 17,20-22). Per questo anche la chiesa fondata da lui, non può essere che una sola, come dice anche San Paolo parlando agli Efesini e tramite loro anche a noi: “ cercando di conservare l’unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace”. (Ef 4, 1-6).

            In questo modo, tanto la chiesa primitiva quanto la chiesa del periodo patristico, non hanno cessato mai di sperare, di pregare e di agire per “l’unità di tutti”, trasmettendo anche ai secoli futuri la stessa speranza, le stesse preghiere e lo stesso modo di agire. È utile l’appoggio che viene da Dio, e questo ce lo fa capire il Redentore Gesù Cristo, con l’esempio che ci ha dato quando ha pregato: “Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi. … perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola” (Gv 17,11-12.21).

            La preghiera del Signore rappresenta per noi un santo incoraggiamento a chiedere a  Dio l’immenso dono dell’unità in lui, e, per lui, con i nostri fratelli.

            Per essere fedeli all’ideale dell’unità che ci è cara e così vicina, dobbiamo capire che per la sua realizzazione è necessaria la decisione di lavorare con determinazione, senza lasciare che faccia Dio quello che è il nostro dovere; è necessario non dimenticare di chiedergli l’appoggio, potendo, lui, compiere quelle cose che noi non possiamo.

            Se “l’amore tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (1 Cor 13), vuol dire che esso raccoglie tutti coloro che lo possiedono in una comunione fraterna, senza macchia, e li accompagna nei loro ideali anche più alti, facendoli collaborare reciprocamente.

            La preghiera è la lotta cristiana tramite la quale si arriva alla comunione dell’amore. Come un filo invisibile essa lega insieme tutti coloro che pregano insieme, per la stessa meta, verso lo stesso Dio. La preghiera lega tutti insieme, come in un fascio, coloro che pregano con fede e con amore, associandoli alla preghiera redentrice di Cristo, e a ciò che egli ci promette: “In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,19-20).

            Tramite la preghiera l’egoismo viene allontanato oltre i confini della vita, con l’amore verso tutti i nostri fratelli si fa sempre più vivo e più comprensibile tutto ciò che si ha di meglio e di puro in se stessi. La verità trionferà sempre, perché viene data da Dio e la garanzia è il dono dello Spirito Santo, il quale protegge fino alla fine dei tempi la chiesa del Signore qui sulla terra.        

            Ma anche l’amore tra i fratelli deve vincere, contro l’egoismo, l’orgoglio e l’indifferenza di molti. Il Signore ci aiuti.

Nicolae Corneanu

Metropolita del Banato, Romania

 

 

T:        Alleluia!

 

Dal vangelo secondo Matteo: 18,18-20

 

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.

E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.  Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!

Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco.

Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.

Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli.

Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo.

In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro».

Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.

A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.

Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».

 

* Un commento esegetico a Mt 18 si trova nel sito: www.teclise.it

 

Omelia / Meditazione

 

“DOVE DUE O TRE SONO RIUNITI NEL MIO NOME IO SONO IN MEZZO A LORO”

Mt 18,20

 

In grandi città tedesche come a Berlino o ad Amburgo per il culto di sabato sera o domenica presto nella mattina si può fare un’osservazione abbastanza strana. Grandi chiese sono quasi vuote, a volte non più di due o tre persone si riuniscono per celebrare insieme il culto. È strano, perché per quei due o tre basterebbe una stanza d’appartamento, e invece essi si trovano in edifici una volta costruiti per centinaia e persino migliaia di fedeli. Sembra un’immagine di solitudine e di tristezza.

Da tempo teologi, sociologi ed altri studiosi si preoccupano di questo problema. Si parla delle conseguenze della secolarizzazione. Quest’osservazione conduce logicamente, almeno si dice cosi, alla conclusione che l’influsso della religione cristiana nelle società occidentali sta continuamente diminuendo. Lasciamo da parte il fatto che da qualche tempo si nota che quest’interpretazione forse è troppo semplice e mettiamo l’accento su un altro aspetto.

Con un po’ d’ironia alcuni teologi luterani hanno descritto quelle chiese vuote in questa maniera: Ecco, la chiesa invisibile. Lutero faceva quella distinzione tra la chiesa visibile e la chiesa invisibile per esprimere che la chiesa vera di Gesù Cristo non è solo quella che possiamo vedere nei pastori, nella gente, negli edifici e anche nelle diverse confessioni della nostra fede. La chiesa vera è sempre molta di più, una cosa che non solo si vede con gli occhi, ma che si sente col cuore. Cosi la chiesa vera scavalca anche i muri delle nostre diverse chiese.

Il descrivere una chiesa quasi vuota durante il culto come la chiesa invisibile è naturalmente l’espressione di un’ironia rassegnata. Lutero mai pensava a chiese vuote di gente. Tuttavia, quell’espressione della chiesa invisibile ci manifesta una profonda verità. La presenza di Dio nel mondo non è una cosa che possiamo misurare. Non è che Dio sia più presente in una cattedrale piena di gente che in un posto dove sono riunite due o tre persone nel nome di Dio. Gesù è presente tra noi anche in modi che noi non ci aspettiamo e neppure vediamo. È una gran promessa: Dove sono due o tre sono uniti in nome di Dio Gesù è presente tra di noi. Dio c’incontra e ci trova quando invochiamo insieme con l’altro il suo nome. Quando il nostro cuore si dirige verso Dio insieme con un’altro cuore, Dio crea una comunione spirituale, Dio è presente con il suo Spirito nei nostri cuori – invisibile e tuttavia forte. Viviamo cosi la comunione con Dio insieme e con l’altro. L’invocare insieme con un altro il nome di Dio è un atto di presenza reale di Dio nel mondo, e questa presenza reale nel mondo non è per niente una questione di quantità.

Cosi, vedendo una chiesa grande con solo due o tre persone dovremmo essere più cauti. Quello che i nostri occhi interpretano come un’immagine di solitudine e di vuoto è in verità una cosa diversa. È un segno che Dio è presente tra di noi come vuole lui e non come pensiamo noi. La chiesa di Dio ha cominciato – come scrive l’evangelista Matteo – dove sono riuniti due o tre discepoli di Gesù nel nome di Dio, e durante la storia finora Dio ci ha promesso d’essere con noi dove sono riuniti due o tre fratelli e sorelle nel Suo nome.

 

                                                                                              Jörg Lauster

                                                                                              pastore e teologo luterano, Mainz

 

Dagli Scritti di S. Francesco

 

Se rimanete in me e rimangono in voi le mie parole, domanderete quel che vorrete e vi sarà fatto (Gv 15,7). Dove sono due o tre riuniti in mio nome, ci sono io in mezzo a loro (Mt 18,20). Ecco, io sono con voi fino alla fine dei secoli (Mt 28,20). Le parole che vi ho detto sono spirito e vita (Gv 6,64). Io sono la via, la verità e la vita (Gv 14,6)” (Rnb 22,38-42, FF 61).

 

“Per cui: Figliuoli degli uomini, sino a quando avrete duro il cuore (Sal 4,3)? Perché non riconoscete la verità e non credete nel Figlio di Dio (Gv 9,55)?

Ecco, ogni giorno egli si umilia, come quando dalla  sede regale (Sap 18,15) discese nel grembo della Vergine; ogni giorno viene a noi in apparenza umile;  ogni giorno discende dal seno del Padre (Gv 1,18; 6,38) sopra l'altare nelle mani del sacerdote. E come ai santi apostoli apparve in vera carne, così ora si mostra a noi nel pane consacrato;  e come essi con lo sguardo fisico vedevano solo la sua carne ma, contemplandolo con gli occhi della fede, credevano che egli era Dio,  così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, vediamo e fermamente crediamo che il suo santissimo corpo e sangue sono vivi e veri.

E in tale maniera il Signore è sempre presente con i  suoi fedeli così  come egli dice: Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo (Mt 28,20)” (Am 1, FF 143-145).

 

Riflessione

“IO SONO CON VOI FINO ALLA FINE DEL MONDO”

 L’OGGI DI CRISTO SECONDO S. FRANCESCO

 

 

Il mistero di Cristo si è dispiegato nella storia – incarnazione, passione gloriosa, risurrezione – eppure è sempre presente e ci raggiunge nel nostro oggi. Il buon pastore, scrive Francesco citando Giovanni, che si prende cura di noi dopo aver dato per noi la sua vita, è sempre con noi fino alla fine dei tempi. Perciò bisogna accorrere verso di lui e stringerglisi intorno per formare una vera comunità fraterna (cf. Rnb 22,32-35, FF 61). Anche se non in modo sistematico, con intuizione penetrante Francesco segnala quattro modi in cui il Cristo si fa presente a noi oggi.

Lo è innanzitutto nella comunità radunata nel suo nome. Ovunque siano due o tre riuniti a causa sua, egli è in mezzo a loro; noi dimoriamo in lui e le sue parole – spirito e vita – dimorano in noi e ci fanno vivere (cf. Rnb 22,36-39, FF 61).

Le sue parole – il suo evangelo – che sono anche parole vivificanti e dinamiche dello Spirito (cf. 2Lf 3, FF180) e delle quali è necessario scoprire le infinite ricchezze nella gioia e nell’allegrezza (cf. Am 20, FF 170; Am 7, FF 156), ci salvano al pari del sacramento del corpo e del sangue di Cristo (cf. 2Lf 6,34, FF 194). Di conseguenza esse sono il secondo luogo di presenza del Signore: sforzandoci di accoglierle, di comprenderle spiritualmente e di viverle, è il Signore stesso che incontriamo e onoriamo (cf. LOrd 4,34-37, FF 224-225).

Il luogo per eccellenza della presenza di Cristo e del suo mistero è l’eucaristia, celebrazione e comunione. Di Gesù Cristo incarnato, morto e risorto, nulla si offre più oggi ai nostri sensi se non la celebrazione eucaristica: rito ed elementi materiali del pane e del vino. In questi elementi, tanto ordinari da essere banali, si offre alla nostra fede il Figlio di Dio che si umilia ogni giorno come al momento dell’incarnazione; ogni giorno egli viene a noi in umili sembianze. La sua presenza nel sacramento manifesta la sua umiltà – la sua kenosi – insieme a quella del Padre che accetta 2la discesa dell’Unico dal suo seno sull’altare nelle mani del presbitero” (Am 1,18, FF144). Francesco non dimentica mai che colui che si umilia in questo anonimato eucaristico è “il Signore dell’universo, Dio e Figlio di Dio … non più mortale ma vivente e glorificato per l’eternità” (Lord 2,27 e 22, FF 221.220).

Infine il Cristo ancora oggi, come nella grande preghiera la sera della sua passione (cf. Gv 17), non cessa di pregare per noi e per rivelarci il nome del Padre (cf. Rnb 22,41ss, FF62). Tre volte questa preghiera “sacerdotale” di Cristo è citata negli scritti di Francesco, ed egli ricorda le richieste a nostro favore che in essa il Figlio rivolge al Padre: unità, gioia, custodia dal male, conoscenza dell’amore di Dio per noi, partecipazione al destino del Figlio e alla sua gloria.

 

                                                                                              fr. Thaddée Matura

                                                                                                    frate minore

 

 

III. CONFESSIONE DI FEDE

 

Credo

 

Il Simbolo di Nicea-Costantinopoli qui riportato è quello utilizzato durante il III Incontro della Conferenza delle chiese europee (KEK) e il Consiglio delle chiese episcopali europee (CCEE), Riva del Garda, 1984. Si può utilizzare anche il Credo degli Apostoli.

 

T:        Noi crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente,

creatore del cielo e della terra,

di tutte le cose visibili e invisibili.

Noi crediamo in un solo Signore, Gesù Cristo,

Unigenito Figlio di Dio,

nato dal Padre prima di tutti i secoli.

Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero,

generato, non creato della stessa sostanza del Padre;

per mezzo di lui tutte le cose sono state create.

Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo.

E per opera dello Spirito Santo

si è incarnato nel seno della Vergine Maria

e si è fatto uomo.

Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato. Morì e fu sepolto.

Il terzo giorno è risuscitato secondo le Scritture,

è salito al cielo, siede alla destra del Padre

e di nuovo verrà per giudicare i vivi e i morti,

e il suo regno non avrà fine.

Crediamo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,

e procede dal Padre.

Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,

e ha parlato per mezzo dei profeti.

Crediamo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.

Professiamo un solo battesimo per il perdono dei peccati, aspettiamo la resurrezione dei morti

e la vita del mondo che verrà. Amen.

 

Canto / Inno / Lode

 

IV. CONFESSIONE DEI PECCATI E RICHIESTA DI PERDONO

L’assemblea si divide in due gruppi che si alternano.

 

L:        In molti modi non siamo stati fedeli alla chiamata battesimale, alla nostra dedizione e docilità a Dio. Gli offriamo ora il nostro pentimento.

T:        Ti confessiamo, Dio della vita,

            la nostra incapacità a vivere come fratelli e sorelle, e come tuoi figli.    

            Ti confessiamo, Dio ricco di amore,

            di non aver ricambiato il tuo amore per noi.

 

            Kyrie Eleison  

 

            Ti confessiamo, Dio ricco di grazia,

            di aver dubitato della tua parola e mancato di obbedire ai tuoi insegnamenti.

            Ti confessiamo, Dio ricco di misericordia,

            il nostro desiderio di trattenerti e comprimerti nelle nostre dottrine e teologie.

 

            Kyrie Eleison

 

            Ti confessiamo, Dio onnipotente,

            di non riconoscerti Signore del cielo e della terra.

            Donaci perdono e redenzione

            anche per quando non abbiamo consentito alla tua luce di brillare fra noi.

 

            Kyrie Eleison

 

L:        In molti modi abbiamo mancato alla dedizione e carità verso il prossimo, uomini e donne. Ci rivolgiamo a loro nella preghiera, offrendo il nostro pentimento.

 

T:        Sorelle e fratelli in Cristo, vi confessiamo

            di non aver compreso il vostro stile di vita.

            Sorelle e fratelli in Cristo, vi confessiamo

            il nostro inutile orgoglio e presunzione.

 

            Kyrie Eleison  

 

T:         Sorelle e fratelli in Cristo, vi confessiamo

            di avervi voltato le spalle quando eravate nel bisogno.

            Sorelle e fratelli in Cristo, vi confessiamo

            di non essere riusciti a vedere Cristo risorto nello straniero accanto a noi.

 

            Kyrie Eleison

 

T:         Sorelle e fratelli in Cristo, vi confessiamo 

            il nostro desiderio di una vita facile, comoda, una vita che non ci costi troppo.

            Perdonateci per non aver saputo mostrarvi l’amore di Cristo

            e per ciò che non siamo riusciti a portare a compimento.

 

V. GESTO DI PACE

 

L:        Possa ciascuno di noi ricordare ora le parole del Signore, possa ciascuno di noi abbandonare la strada sbagliata e incamminarsi nel sentiero dell’amicizia, dell’amore e dell’unità mostratoci dal Salvatore. In pace e armonia, diciamo insieme la preghiera che Egli ha insegnato ai suoi discepoli:

 

T:        Padre nostro, che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontà

come in cielo anche in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

e rimetti a noi i nostri debiti

come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non indurci in tentazione

ma liberaci dal Male.

Tuo è il regno, la potenza e la gloria nei secoli dei secoli.

            Amen.

 

L:        Ciò che abbiamo confessato con le nostre labbra, possa divenire realtà nelle nostre vite. Scambiandoci un segno di pace, ripetiamo il nostro impegno ad una vita rinnovata, di cui la confessione a Dio e al prossimo sia inizio e punto di forza.

 

Segno di pace

 

C:        La pace del Signore sia sempre con voi.

T:        E con il tuo spirito.

C:        Scambiamoci un gesto di pace.

 

VI. PREGHIERE DI RINGRAZIAMENTO E DI INTERCESSIONE

Due celebranti o due lettori guidano, l’assemblea risponde

 

C:        Memori dei doni del Signore, preghiamo insieme:

 

1º L :   O Signore del cielo e della terra, per l’ispirazione a seguire la voce del tuo Spirito che ci chiama all’unità in Cristo:

T:        Ti ringraziamo, Signore.

L:    Rendici più docili alla tua volontà e più solleciti all’ascolto reciproco:

T:        Ti preghiamo, Signore.

 

1º L :   Per il desiderio di dialogare gli uni con gli altri, celebrando la nostra fede comune e cercando di capire le nostre differenze:

T:        Ti ringraziamo, Signore.

L:    Rendi fecondo il paziente lavoro di pastori, teologi e popolo cristiano perché porti frutto durevole:

T:        Ti preghiamo, Signore.

 

1º L :   Per gli accordi raggiunti su questioni teologiche e pastorali:

T:        Ti ringraziamo, Signore.

L:    Rendici capaci di affrontare e risolvere le questioni che ancora ci dividono:

T:        Ti preghiamo, Signore.

 

1º L :   Per i nostri incontri annuali di preghiera per l’unità fra i cristiani:

T:        Ti ringraziamo, Signore.

L:    Rendi i momenti di preghiera comune una prassi stabile nelle nostre comunità:

T:        Ti preghiamo, Signore.

 

1º L :   Per la testimonianza comune in Cristo che abbiamo saputo dare in periodi di crisi, per la giustizia, la pace, l’aiuto umanitario:

T:        Ti ringraziamo, Signore.

L:    Fa’ che la nostra unione divenga tale che il mondo intero possa credere a Gesù Cristo che Tu hai mandato:

T:        Ti preghiamo, Signore.

 

1º L :   Per il progresso nel dialogo inter-religioso, in tutto il mondo:

T:        Ti ringraziamo, Signore.

L:    Fa’ che, nel crescente impegno in questo dialogo, possiamo sentire l’urgenza della piena comunione fra cristiani, come testimonianza per le persone di altre fedi:

T:        Ti preghiamo, Signore.

                                  

1º L :   Per le famiglie interconfessionali, testimoni viventi di comunione personale nell’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo:

T:        Ti ringraziamo, Signore.

L:    Fa’ che la vita famigliare contribuisca alla gioia cristiana dei membri delle loro chiese:

T:        Ti preghiamo, Signore.

 

1º L :   Per l’immensa crescita fatta dalle nostre chiese nella comune comprensione della parola di Dio come fonte di rivelazione, e per il progresso già raggiunto verso una comune celebrazione dell’eucaristia:

T:        Ti ringraziamo, Signore.

L:    Fa’ che la speranza di condividere un giorno la stessa mensa e bere allo stesso calice, accresca in noi il desiderio di compiere la tua volontà per poter ricevere da te questo dono:

T:        Ti preghiamo, Signore.

 

Altre preghiere di intercessione possono essere formulate, secondo il contesto locale.

 

VII. BENEDIZIONE E COMMIATO

 

Invio in missione

T:        Apri i nostri occhi alla tua presenza,

            apri i nostri orecchi alla tua chiamata

            Apri i nostri cuori al tuo amore.

            Fa’ che sappiamo aprire le nostre braccia al prossimo,

            fa’ che sappiamo aprire il nostro cuore allo straniero,

            fa’ che sappiamo aprire la nostra porta ai viandanti.

            Fa’, o Signore, che sappiamo accogliere Te,         

            oggi e sempre. Amen.

 

Congedo

C:        Andate in pace per amare e servire il Signore.

T:        Rendiamo grazie a Dio.

 

Canto finale

 

 

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COMPI – Commissione per l’ecumenismo e il dialogo – Segreteria

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