Foglio di collegamento dei delegati per l’ecumenismo e il dialogo dei Frati Minori d’Italia
   

IN DIALOGO …

   sulle orme di Francesco

 

 
 1    Maggio 2005  
     ECUMENISMO    c’è molto da ridere  

                    

c’è poco da ridere

Il titolo di questa riflessione vorrebbe essere uno slogan per un rilancio del nostro impegno ecumenico.

In situazioni difficili e senza prospettive di soluzione diciamo che “c’è poco da ridere”. Lo si dice anche della situazione ecumenica. Ma è proprio vero che nell’ecumenismo c’è poco da ridere e che chi ride o sorride è proprio un incosciente? Io credo, invece, che nel campo dell’ecumenismo c’è molto da ridere e che abbiamo bisogno proprio di un riso o sorriso salutare per entrare nell’animo dell’ecumenismo, che è l’animo di Gesù.

 

 

 un riso salutare

 

Mi torna alla mente un singolare episodio di cui è testimone frate Alessandro del convento di Acireale. Qualche anno fa un noto professore inglese è stato improvvisamente colpito da un grave e misterioso malore; frate Alessandro, nel tentativo di salvarlo, l’ha caricato in macchina e si è diretto senza indugi verso l’ospedale; quando sono passati davanti al cimitero la moglie ha fatto un cenno verso l’ingresso, forse per chiedere di che si trattava; il frate rispose in modo faceto che si trattava del cimitero, ma che era troppo presto per fermarsi lì, perché prima bisognava passare per l’ospedale. Il professore ha inteso la facezia ed è scoppiato in una profonda e irresistibile risata, che non riuscì a contenere fino all’arrivo in ospedale. I medici hanno riscontrato che il paziente si era ormai perfettamente ripreso, per effetto di quella risata che aveva sbloccato le gravi complicazioni che stavano all’origine del malore.

Penso che anche noi abbiamo bisogno di salutari risate per sbloccarci e rivestirci di quella vitalità che è propria di chi è rinato a vita nuova. E l’ecumenismo offre motivi e occasioni di grande gioia e soddisfazione, corrispondenti a una cordiale risata.

la gioia della comunione

Chi fa una vera esperienza ecumenica ne viene scosso in profondità e in lui erompe uno scoppio di gioia e un riso incontenibile che sblocca e risana. E’ inutile e infruttuoso promuovere l’ecumenismo parlando solo di un ufficio, di un obbligo o di un peso, sia pur doveroso, magari a scapito di altre incombenze.

L’ecumenismo trova spazio solo là dove prevale la gioia per la perla che si è trovata e che è il regno di Dio condiviso con tanti fratelli e sorelle; invece, spesso siamo dei mercanti: invece di lasciarci attrarre dal valore e dalla preziosità della perla del regno ci soffermiamo a valutare il prezzo di ciò a cui dobbiamo rinunciare; siamo mercanti quando tesaurizziamo e sfruttiamo le sofferenze e ingiustizie subite nel passato per avere oggi una maggiore forza “contrattuale”. Solo chi è concentrato nella nuova vita pasquale trova la forza di riconciliare le memorie del passato, senza lasciarsi imprigionare e condizionare da eventuali sofferenze o ingiustizie subite.

 

 l’ecumenismo è per i poveri

 

L’insensibilità ecumenica tradisce il nostro animo non povero: si sentiamo ricchi, sazi, autosuffi- cienti, abbiamo la “nostra” verità, la “nostra” santità, la “nostra” integrità familiare, e non ci accorgiamo che, finché siamo divisi, nella “nostra” famiglia manca qualcuno di noi, non un ospite.

Tutto questo spiega il nostro torpore e il nostro disinteresse per l’ecumenismo. Ma è proprio all’interno dell’ecumenismo che c’è spazio per chi cerca la gioia e la risata guaritrice. Basta ascoltare le testimonianze di chi ha vissuto vere esperienze di condivisione spirituale.

                                               Tecle Vetrali

“Il compito del pastore, del pescatore di uomini può spesso  apparire faticoso. Ma è bello e grande, perché in definitiva è un servizio alla gioia di Dio che vuole fare il suo ingresso nel mondo” (Benedetto XVI)

Casella di testo: In ascolto
     di voci amiche

 

 

 

 

 

 

 

 Sono ancora vivi i momenti di vera soddisfazione spirituale vissuti sia agli incontri spirituali svolti alla residenza dell’Arcivescovado di Timisoara, sia al monastero S. Pancrazio – Italia.

Ricordiamo con affetto i nostri incontri, all’Arcivescovado di Timisoara, con le persone conosciute lì e pensiamo sempre con amore ai colloqui, alle preghiere piene di trasporto e di gratitudine che ci hanno seguito sulla via dell’amore in Cristo e che ci hanno aiutato a comunicare tra di noi. Abbiamo incontrato gente meravigliosa, ottimi compagni di conversazione, ma anche fratelli nella preghiera alzata verso l’unico Dio della Santa Trinità. Sicuramente questo approccio, questi incontri per la conoscenza reciproca non sarebbero mai  possibili senza l’appoggio di Padre Tecle, infaticabile atleta dell’Unità della Chiesa, che lotta per giungere all’ideale supremo promosso da Gesù Cristo: che tutti siano uno solo. Quanto ai frati e alla loro vita fraterna, dobbiamo dire che siamo stati colpiti dalla loro preghiera profonda, dalle loro vite umili e distaccate, e abbiamo capito il senso delle loro parole: che “l’unità cristiana non deve essere creata, ma riscoperta”. E’ stata per tutti un’esperienza felice e ricchissima. Abbiamo imparato tanto a questi incontri, e pensiamo anche che i fratelli francescani abbiano avuto un contatto positivo con la nostra spiritualità ortodossa. In seguito a queste esperienze, ci auguriamo che i nostri legami tra le due comunità di monaci e frati continui anche nel futuro, convinti che la nostra fratellanza sia benefica per la Chiesa di Cristo. Noi preghiamo per questa e per la Chiesa Cattolica sorella, che ha subito una perdita incommensurabile, con la speranza che l’erede di Papa Giovanni Paolo II abbia la stessa apertura verso l’intero mondo cristiano. Creando questi quadri generali favorevoli all’unione, crediamo che tramite la preghiera potremo realizzare una migliore concordanza seguita poi dall’unione, che è la meta alla quale il Signore ci ha chiamato, per conoscerci e per scoprire i valori spirituali e confessionali che abbiamo in comune. Gli esercizi spirituali ecumenici sono utilissimi sia per noi ortodossi, sia per i fratelli cattolici, ma oltre l’esperienza in sé nasce anche un amore spirituale profondo tra di noi e mi piacerebbe continuare a partecipare nel futuro.                                     Protosincello Longhin

 

 

 

 

 

 

“Come è bello che i fratelli vivano insieme!”. Ascoltare la parola del Signore ci rende felici. Sia l’incontro, sia lo spirito nella preghiera che ci ha seguito sul percorso di questi giorni trascorsi insieme mi hanno fatto sentire come avvolta dalla felicità che il nostro Salvatore divino ci dona. Ho partecipato con gioia a questo incontro, ho vissuto dei momenti spirituali meravigliosi, ho scoperto tante cose in comune e la meditazione condivisa con gli altri. Credo che ci arricchiamo tutti spiritualmente a tali incontri.

                                               Sr. Mihaela

 

 

 

 

 

In merito ai giorni passati nella preghiera e meditazione, sento che nella mia vita dovrò cambiare qualcosa, cioè, vorrei guardare il mio prossimo così come ha detto il p. Tecle: “guardando Dio”.

Io penso che una via per avvicinare il frate alla perfezione sia la saggezza acquistata attraverso l’insegnamento e lo studio. Lo studio in tutti i campi ci fa scoprire i meravigliosi misteri del Signore e della natura. Attraverso lo studio potremo conoscere più presto e meglio la grandezza immortale del Signore, la natura degli elementi, la genesi, l’apparizione dell’uomo e la sua missione, le bellezze e le ricchezze del mondo, che è pur sempre effimero, e la vita eterna in Dio.

Dunque, i nostri incontri agli esercizi che vogliamo continuare sono una ricchezza per tutti coloro che partecipano.

Sr. Ilaria

 

“Sembra che stiamo per entrare in una nuova era dell’ecumenismo nella quale gli accordi formali e le strutture e prerogative istituzionali sono rimesse in discussione per dare spazio a nuove forme di espressione della fede che siano essenzialmente fondate sull’esperienza personale. Queste manifestazioni sono evidentemente una contestazione da una parte di quello che viene considerato un eccesso di burocratizzazione nelle chiese storiche e dall’altra parte delle loro strutture di autorità… Alla base di questo fenomeno c’è la richiesta di una spiritualità autentica, capace di metterci in rapporto con l’umanità…

E’ sempre stato fuori discussione che la spiritualità svolge un ruolo importante nell’ecumenismo… Io sono personalmente convinto che la spiritualità giocherà un ruolo ancora più importante nel XXXI secolo”. Samuel Kobia, Segretario generale del CEC

Casella di testo:     Echi
       e piste

 


                                                                                                    

 

 

 

 

“All’inizio del suo ministero nella Chiesa di Roma che Pietro ha irrorato col suo sangue, l’attuale suo Successore si assume come impegno primario quello di lavorare senza risparmio di energie alla ricostituzione della piena e visibile unità di tutti i seguaci di Cristo. Questa è la sua ambizione, questo il suo impellente dovere. Egli è cosciente che per questo non bastano le manifestazioni di buoni sentimenti. Occorrono gesti concreti che entrino negli animi e smuovano le coscienze sollecitando ciascuno a quella conversione interiore che è il presupposto di ogni progresso sulla via dell’ecumenismo.

Il dialogo teologico è necessario, l’appro- fondimento delle motivazioni storiche di scelte avvenute nel passato è pure indispensabile. Ma ciò che urge maggiormente è quella “purificazione della memoria”, tante volte evocata da Giovanni Paolo II, che sola può disporre gli animi ad accogliere la piena verità di Cristo. E’ davanti a lui, supremo Giudice di ogni essere vivente, che ciascuno di noi deve porsi, nella consapevolezza di dovere un giorno a Lui rendere conto di quanto ha fatto o non ha fatto nei confronti del grande bene della piena e visibile unità di tutti i suoi discepoli …

“… Mi rivolgo a tutti, anche a coloro che seguono altre religioni o che semplicemente cercano una risposta alle domande fondamentali dell’esistenza e ancora non l’hanno trovata. A tutti mi rivolgo con semplicità ed affetto, per assicurare che la Chiesa vuole continuare a tessere con loro un dialogo aperto e sincero, alla ricerca del vero bene dell’uomo e della società”.

Benedetto XVI, Messaggio del 20 Aprile 2005

 

“Il discorso si fa pieno di affetto anche nel saluto che rivolgo a tutti coloro che, rinati nel sacramento del Battesimo, non sono ancora in piena comunione con noi; ed a voi fratelli del popolo ebraico, cui siamo legati da un grande patrimonio spirituale comune, che affonda le sue radici nelle irrevocabili promesse di Dio. Il mio pensiero, infine – quasi come un’onda che si espande – va a tutti gli uomini del nostro tempo, credenti e non credenti”.                                              Benedetto XVI, Omelia del 24 Aprile 2005

 

“Sulle tracce dei miei Predecessori in particolare Paolo VI e Giovanni Paolo II, sento fortemente il bisogno di affermare di nuovo l’impegno irreversibile, preso dal Concilio Vaticano II e perseguito nel corso degli ultimi anni anche grazie all’azione del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Il cammino verso la piena comunione voluta da Gesù per i suoi discepoli comporta, in una docilità concreta verso ciò che lo Spirito dice alle Chiese, coraggio, dolcezza, fermezza e speranza di giungere allo scopo. Esso comporta al di sopra di tutto la preghiera insistente e di uno stesso cuore, per ottenere dal Buon Pastore il dono dell’unità per il suo gregge …

Esprimo il mio apprezzamento per la crescita del dialogo fra musulmani e cristiani, a livello locale e internazionale. Vi assicuro che la Chiesa vuole continuare ad edificare i ponti di amicizia con i credenti di tutte le religioni, allo scopo di ricercare l’autentico bene di ogni persona e della società nel suo complesso”.

Benedetto XVI, Discorso ai rappresentanti delle Chiese e Comunità cristiane e delle Religioni non cristiane, il 26.04.05

 

Chi paga?

Quando si avanza la proposta di qualche iniziativa ecumenica (non solo!) ci si imbatte immedia- tamente in una domanda: chi paga? A pensarci bene, già la formulazione della domanda assume un chiaro significato: la cosa non riguarda me. Trattandosi di tentativi per promuovere l’unità cristiani, possiamo tranquillamente rispondere: Cristo ha già abbondantemente pagato con il suo sangue. Questa potrebbe sembrare solo una battuta, ma dovrebbe indurre a riflessione: se per l’unità Gesù ha donato la vita, non è un prendere alla leggera la sua vita e la sua morte considerare affare d’altri un impegno per l’unità? Il discepolo povero, consapevole che Gesù ha già donato la vita per l’unità, si mette in moto e si affida al cuore di chi possiede 5 pani e li mette a disposizione di Gesù che vuole sfamare la folla ansiosa di unità. Credo che la sentenza sottoposta al giudizio del “chi paga?”, prima di arrivare alla suscettibilità di chi avanza la proposta passi attraverso il cuore di Colui che ha già pagato con la sua vita.

 

 

 

Casella di testo: dal cantiere …
         in cantiere
 


Ecumenismo: Chiesa cattolica

Un questionario inviato a tutte le Conferenze Episcopali ha evidenziato nella Chiesa cattolica: - un migliore atteggiamento ecumenico, soprattutto in campo spirituale; - la persistenza di alcuni problemi interni (eccesso in certe pratiche devozionali, mancanza di una letteratura ecumenica accesibile…) e di rapporto (diffidenza, memorie non riconciliate, accuse di proselitismo…); - sufficienti strutture per il dialogo a livello di Conferenza, meno buone a livello diocesano; - suggerimenti: inserire l’ecumenismo nei programmi pastorali, promuovere la formazione ecumenica, studiare come affrontare il proselitismo aggressivo…

 

Ecumenismo: CEC (Consiglio Ecumenico delle Chiese)

* Per le decisioni importanti di portata teologica è stato introdotto il metodo del consenso, che sostituisce quello di maggioranza: il metodo del consenso, frutto di un dialogo ad oltranza, è ritenuto il più idoneo alla natura della Chiesa.

* Dal 9 al 16 maggio si tiene ad Atene la Conferenza mondiale del CEC su Missione ed Evangelizzazione, sul tema: Chiamati in Cristo ad essere comunità di guarigione e riconciliazione.

* Dal 14 al 23 febbraio 2006 si terrà a Porto Alegre (Brasile) la IX Assemblea generale del CEC sul tema: Dio, nella tua grazia, trasforma il mondo; le Assemblee generali del CEC hanno luogo regolarmente ogni 7 anni e costituiscono l’organismo supremo del CEC; oltre a dettare le linee fondamentali del cammino ecumenico delle chiese membri, l’Assemblea elegge il Comitato Centrale che, sotto la guida del Presidente e del Segretario generale, ne cura l’attuazione.

 

Dialogo: OFM

* Un’iniziativa denominata Ponte Assisi-Timisoara è in atto per intensificare i rapporti di amicizia e comunione tra i frati minori e la Metropolia ortodossa di Timisoara. E’ programmato uno scambio di visite, una condivisione di esperienze come esercizi spirituali, l’organizzazione di convegni di approfondimento sulla spiritualità, l’edizione di profili di santi ortodossi e francescani in testo bilingue…

* Un corso di formazione  per i frati interessati al dialogo ecumenico e interreligioso, si terrà dal 23 ottobre al 2 novembre 2005 nella nostra casa di Istanbul; il primo corso sarà tenuto in lingua italiana e spagnola. Il tema sarà di carattere ecumenico – francescano; sono previsti 3 giorni di visita alle chiese dell’Apocalisse e incontri con rappresentanti religiosi. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a Fra Ruben Tierrablanca: < rube2000@libero.it >.

 

Dialogo: COMPI

* Il convegno annuale destinato ai Delegati Provinciali per l’ecumenismo e ai Parroci e Operatori pastorali sul tema “L’ecumenismo nella pastorale parrocchiale” si terrà a Maiori (SA) nei giorni 15-16.06.2005. Interverranno Tecle Vetrali, Gabriele Zanetti, Placido Sgroi, Gerado Cardaropoli, Antonio Squitieri, Paolo Poggioli, Elisabetta Kalambuoca, Sarà presente anche Fra Miguel Vallecillo, Presidente del Servizio per il dialogo Dell’OFM. I Delegati per l’ecumenismo sono invitati a coinvolgere anche altri operatori pastorali. Per informazioni e iscrizioni: Fr Damiano Lanzone: <damiano.lanzone@virgilio.it>; oppure, Fr Tecle Vetrali: < teclise@tin.it >.

* Esercizi spirituali ecumenici:

- 18-21 ottobre 2005: a San Marco in Lamis (Foggia); tema: La preghiera del cristiano; prenotazioni: Fra Giuseppe di Condio, Conv. S. Maria delle Grazie, P.za 4 novembre 5, 71015 S. Nicandro Garganico (FG); tel.+fax: 0882.473049; oppure: Fra Tecle Vetrali, Castello 2786, 30122 Venezia; tel. + fax: 041.5281548; e-mail: <teclise@tin.it> .

- 23-26 gennaio 2006: a Timisoara (Romania); tema: Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro (Mt 18,20); prenotazioni: Fra Tecle Vetrali, Castello 2786, 30122 Venezia; tel. + fax: 041.5281548; e-mail:< teclise@tin.it>.

* Nei giorni 02-04 giugno, presso l'Oasi francescana "Gesù Bambino" di Greccio (Rieti), il "Forum Internazionale Civiltà dell'Amore" organizza un cantiere per il dialogo dal titolo: Con gli occhi dell'altro. Francesco d'Assisi e l'arte dell'incontro.  Intervengono il Rabbino Piattelli, Mons. Chiarinelli, l'Imam Sheweita. Informazioni: fr. Fabio Berti ofm, <freifabio@libero.it>.

 

Incontro mensile

Una grande famiglia ecumenica si incontra nella preghiera e riflessione la terza domenica di ogni mese; i suoi membri non sono registrati, ma si mettono in comunione attraverso la preghiera e la riflessione privata o comunitaria; si sentono così corroborati dalla loro unità con Cristo, all’interno di una grande famiglia.

 

Foglio di collegamento!

Queste pagine non sono un normale notiziario, ma un “foglio di collegamento”, cioè, strumento di comunicazione. Tutti i delegati sono invitati a servirsene per comunicare esperienze, esprimere proposte, rivolgere domande, offrire suggerimenti sia per la composizione e redazione del foglio stesso, sia per l’animazione ecumenica. Il foglio è di tutti: aspettiamo il vostro coinvolgimento! Chiunque è interessato a riceverlo ci comunichi la propria e-mail.

 

COMPI – Commissione per l’ecumenismo e il dialogo – Segreteria

Castello 2786, 30122 Venezia  VE; tel.+fax: 041.5281548; e-mail: teclise@tin.it;  www. teclise.it